Palazzo Pianetti
Palazzo Pianetti, sede della Pinacoteca Civica dal 1981, è un significativo esempio di architettura settecentesca. Iniziato a metà ‘700 su commissione della nobile famiglia Pianetti di Jesi, acquisì l’aspetto attuale a metà del secolo successivo, quando fu ristrutturato in occasione del matrimonio di Vincenzo Pianetti con una discendente degli Azzolino.
Nei locali a piano terra, un tempo adibiti alle scuderie, è allestito il Museo Archeologico che raccoglie le testimonianze di civiltà dal Paleolitico fino all’età romana, provenienti da Jesi e dal suo territorio.
Al primo piano, destinato alla rappresentanza, si trovano la celebre Galleria degli Stucchi, uno dei massimi esempi di rococò nell’Italia centrale, e la Pinacoteca: caratterizza la collezione un consistente gruppo di opere di Lorenzo Lotto, eseguite tra il 1512 e il 1535: la Deposizione, l’Annunciazione, la Madonna delle Rose, la pala di S. Lucia, e la Visitazione.
Al secondo piano, vi sono gli ambienti di vita della famiglia Pianetti: sale, studioli, salotti, camere da letto e bagni, tutti decorati in stile ottocentesco con temi galanti e scene arcadiche.
Qui è ospitata la Galleria d’Arte Contemporanea. Il nucleo più significativo si è costituito in seguito all’istituzione, nel 1975, del “Premio Città di Jesi – Rosa Papa Tamburi”, voluto dall’artista di origine jesina Orfeo Tamburi.
Nel cortile interno del palazzo si può ammirare un classico esempio di giardino all’italiana, elemento di cerniera con il paesaggio naturale circostante.