La mostra

Già prevista nel 2020 in occasione dei 500 anni della morte di Raffaello, l’esposizione è un omaggio alle figure dell’artista e di Angelo Colocci, entrambi di origini marchigiane ed entrambi, per differenti motivi, illustri rappresentanti del Rinascimento italiano.  

La mostra nasce con l’obiettivo di evidenziare i rapporti tra Raffaello e l’umanista jesino Angelo Colocci, figura dai vasti interessi intellettuali che fu, nei primi trent’anni del XVI secolo, a Roma, uno dei punti di riferimento per i grandi artisti che gravitavano alla corte pontificia, gli antiquari, i poeti, gli studiosi della lingua e i cultori della scienza e della cosmologia.

Le opere esposte
Il percorso espositivo – allestito nei nuovi spazi espositivi “Sale Betto Tesei”, intitolate all’artista jesino e inaugurate in occasione della mostra di Palazzo Pianetti – permetterà ai visitatori di entrare nell’universo colocciano, paradigma di un contesto intellettuale, artistico e umano che contribuì a dare forma e sostanza alla civiltà del Rinascimento.

Ecco allora che prendono forma, sotto gli occhi dei visitatori, gli interessi antiquari di Colocci legati alla riscoperta del mondo antico grazie all’esposizione di pezzi di epoca romana provenienti da importanti istituzioni museali.  Tra queste sarà possibile ammirare la stele funeraria degli Aebutii del I secolo d.C., proveniente dai Musei Capitolini di Roma e il Menologium rusticum Colotianum, un tipo di calendario agrario romano ispirato ai movimenti degli astri in prestito dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli. Sarà presente in mostra anche la scultura detta l’Arianna addormentata del Museo Archeologico di Firenze, attualmente esposta alle Gallerie degli Uffizi. Questa ninfa dormiente era in origine sita nel giardino romano di Colocci e rappresentava l’ispirazione poetica che veniva praticata in questo luogo.

Il percorso multimediale
Sarà però con i mezzi più avanzati della multimedialità e della tecnologia cosiddetta “immersiva”, nucleo dell’intera esposizione e suo tratto caratterizzante, che si cercherà di raccontare questo clima culturale in cui Raffaello e Colocci vissero e collaborarono. In modo particolare prenderà vita, attraverso coinvolgenti realizzazioni olografiche, la celeberrima Scuola di Atene del ciclo di affreschi della Stanza della Segnatura esaltandola come una dichiarazione programmatica, una sceneggiatura per immagini di un programma di renovatio culturale, urbanistica, monumentale e perciò politica della Roma dei papi nel segno dell’appropriazione dell’eredità degli antichi.

Partnership
L’esposizione, organizzata dal Comune di Jesi, è realizzata in collaborazione con i Musei Vaticani, l’Università Politecnica delle Marche e con il sostegno del Comitato Nazionale per la Celebrazione dei 500 anni della morte di Raffaello Sanzio, della Regione Marche e della Fondazione Cariverona.

A cura di Giorgio Mangani, Francesco Di Teodoro, Ingrid Rowland, Vincenzo Farinella e Paolo Clini.

Ente organizzatore:
Comune di Jesi

La mostra è realizzata con il sostegno di: Comitato Nazionale per la Celebrazione Dei 500 Anni dalla morte di Raffaello Sanzio, Regione Marche, Fondazione Cariverona

in collaborazione con i Musei Vaticani e con l’Università Politecnica delle Marche