Nuove date di riaperture

Dopo lo stop imposto dalle norme governative per contrastare la pandemia, i Musei Civici di Palazzo Pianetti a Jesi annunciano che giovedì 20 maggio 2021 si aprirà la mostra Raffaello e Angelo Colocci. Bellezza e Scienza nella costruzione del mito della Roma Antica.

Già prevista nel 2020 in occasione dei 500 anni della morte di Raffaello, l’esposizione è un omaggio alle figure dell’artista e di Angelo Colocci, entrambi di origini marchigiane ed entrambi, per differenti motivi, illustri rappresentanti del Rinascimento italiano.

L’esposizione curata da Giorgio Mangani, Francesco Di Teodoro, Ingrid Rowland, Vincenzo Farinella e Paolo Clini nasce infatti con l’obiettivo di evidenziare i rapporti tra Raffaello e l’umanista jesino Angelo Colocci, figura dai vasti interessi intellettuali che fu, nei primi trent’anni del XVI secolo, a Roma, uno dei punti di riferimento per i grandi artisti che gravitavano alla corte pontificia, gli antiquari, i poeti, gli studiosi della lingua e i cultori della scienza e della cosmologia.

Le opere esposte

Lungo il percorso espositivo allestito nelle sale di Palazzo Pianetti ai visitatori sarà data la possibilità di entrare nell’universo colocciano, paradigma di un contesto intellettuale, artistico e umano che contribuì a dare forma e sostanza alla civiltà del Rinascimento.

Ecco allora che prendono forma, sotto gli occhi dei visitatori, gli interessi antiquari di Colocci legati alla riscoperta del mondo antico grazie all’esposizione di pezzi di epoca romana provenienti da importanti istituzioni museali. Tra queste sarà possibile ammirare la stele funeraria degli Aebutii  del I secolo d.C.,  proveniente dai Musei Capitolini di Roma e  il Menologium rusticum Colotianum, un tipo di calendario agrario romano ispirato ai movimenti degli astri in prestito dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli.  Sarà presente in mostra anche la scultura detta l’ Arianna addormentata del Museo Archeologico di Firenze, attualmente esposta alle Gallerie degli Uffizi. Questa ninfa dormiente era in origine sita nel giardino romano di Colocci e rappresentava l’ispirazione poetica che veniva praticata in questo luogo.

Il percorso multimediale

Sarà però con i mezzi più avanzati della multimedialità e della tecnologia cosiddetta “immersiva”, nucleo dell’intera esposizione e suo tratto caratterizzante, che si cercherà di raccontare questo clima culturale in cui Raffaello e Colocci vissero e collaborarono. In modo particolare prenderà vita, attraverso coinvolgenti realizzazioni olografiche, la celeberrima Scuola di Atene del ciclo di affreschi della Stanza della Segnatura esaltandola come una dichiarazione programmatica, una sceneggiatura per immagini di un programma di renovatio culturale, urbanistica, monumentale e perciò politica della Roma dei papi nel segno dell’appropriazione dell’eredità degli antichi.

Partnership

L’esposizione, organizzata dal Comune di Jesi, è realizzata in collaborazione con i Musei Vaticani, l’Università Politecnica delle Marche e con il sostegno del Comitato Nazionale per la Celebrazione dei 500 anni della morte di Raffaello Sanzio, della Regione Marche e della Fondazione Cariverona.

ANGELO COLOCCI
Angelo Colocci nacque il 24 luglio 1474 a Jesi da un’antica e nobile famiglia. Nel 1486 lo zio Francesco, insieme ad altri aristocratici, tentò di ribellarsi contro Papa Innocenzo VIII, ma il tentativo fu represso e parte della famiglia tra cui Angelo dovette andare in esilio a Napoli. Qui si formò nella cerchia di Giovanni Pontano, il grande umanista animatore dell’Accademia Pontaniana, che da lui prese il nome. Tornò a Jesi nel 1491-92 portando con sé una formazione umanistica e al tempo stesso politica.

Dopo breve tempo si trasferì a Roma, dove iniziò il suo cursus honorum all’interno della corte pontificia: fu Abbreviatore, Procuratore della Penitenzieria, poi Segretario apostolico (dal 1511), fino a diventare Tesoriere Generale nel 1538. A Roma divenne quasi subito, già ai primi del Cinquecento, presidente dell’Accademia Romana fondata da Pomponio Leto, una tra le più importanti istituzioni culturali capitoline. Era famoso per la sua arguzia e per le sue battute di spirito, aveva grande interesse per la poesia in volgare accompagnata dalla musica. Fu anche il primo linguista a studiare la struttura delle lingue romanze, ricercando i caratteri profondi delle lingue neolatine.

Divenne un uomo assai facoltoso e un abile investitore e speculatore edilizio. Risulta che fosse stato coinvolto finanziariamente, insieme ad Agostino Chigi, suo collega alla Segreteria apostolica, nella ristrutturazione dell’urbanistica di Roma progettata da Bramante nella prima decade del Cinquecento. Colocci investì infatti buona parte del suo patrimonio nel settore immobiliare, diventando proprietario di interi quartieri della città. L’altro grande interesse di Colocci era la cosmologia. Per comunanza di origine, le Marche, e per intelletto, Angelo Colocci era amico di Raffaello e questi trasse ispirazione proprio dagli studi di cosmologia del Colocci per dare vita, forme e colori a uno dei suoi più grandi capolavori, la Stanza della Segnatura Vaticana. Personaggio coltissimo e poliedrico, centrale nella cultura umanistica della Roma di Raffaello e Leone X e più tardi di Clemente VII, entrambi pontefici della casa Medici, Colocci resta ancora un mistero da chiarire, personaggio chiave non solo per Roma, ma anche per tutta la cultura umanistica italiana. La morte lo colse nel 1549.

La mostra

RAFFAELLO E ANGELO COLOCCI.
BELLEZZA E SCIENZA NELLA COSTRUZIONE DEL MITO DELLA ROMA ANTICA
Apertura: 20 maggio – 30 settembre 2021
Musei Civici di Palazzo Pianetti
Via XV Settembre, 10, 60035 Jesi AN

Sito internet: www.raffaelloecolocci.it 

Ente organizzatore:
• COMUNE DI JESI

La mostra è realizzata con il sostegno di:
• COMITATO NAZIONALE PER LA CELEBRAZIONE DEI 500 ANNI DALLA MORTE DI RAFFAELLO SANZIO
• REGIONE MARCHE
• FONDAZIONE CARIVERONA
• in collaborazione con i Musei Vaticani e con l’ Università Politecnica delle Marche

Ufficio stampa

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